Lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico in forma civilistica sono prospetti ormai di uso comune nella prassi amministrativa.
Spesso chi analizza un bilancio tende a ragionare su questi schemi per valutare la solidità di un’azienda, tuttavia il sistema bancario valuta la bancabilità di un’impresa dopo un’attenta rielaborazione di questi schemi.
Le banche rielaborano totalmente i modelli di bilancio formato CEE per andare a costruirsi una visione più precisa della struttura economico finanziaria dell’impresa. Sapere come ragiona l’analista di banca consente di prevedere le possibili obiezioni e predisporre le relative controrepliche.
Con riferimento allo Stato Patrimoniale, le banche rielaborano il modello CEE per verificare tra le altre variabili lo stato di solidità dell’impresa ed in particolare l’equilibrio patrimoniale della stessa.
Operazione preliminare a questa analisi è l’identificazione di grandezze che sono frutto di compensazioni tra voci che nello Stato Patrimoniale in formato CEE sono riportate distintamente nell’attivo e nel passivo.
Le prime grandezze da identificare sono pertanto il frutto di riclassifica di voci, abitualmente esposte nell’attivo, a riduzione del passivo (ad esempio i fondi rischi e oneri riclassificate a riduzione delle relative voci dell’attivo) e viceversa voci abitualmente esposte nel passivo a riduzione dell’attivo (ad esempio il CCN – Capitale Circolante Netto).
Da questa riclassificazione si giunge ad una riclassificazione dello Stato Patrimoniale con 4 grandezze che sono:
Una successiva analisi di questi valori è determinante ai fini della verifica dell’equilibrio PATRIMONIALE dell’impresa.
Un corretto rapporto tra fonti di finanziamento e caratteristiche dell’attivo permette di mantenere la solidità aziendale, e ciò avviene quando vi è corrispondenza tra la “durata” delle poste attive (liquidità o liquidabilità delle stesse) e la durata delle fonti.
L’attivo immobilizzato deve essere finanziato con capitale proprio e\o con debiti a medio lungo termine;
L’attivo liquido deve essere finanziato con fonti di finanziamento a breve termine (aperture di credito, sconto fatture, ecc.).
Utilizzare fonti di finanziamento a breve termine per finanziare l’acquisto di immobilizzazioni, o viceversa debiti a medio lungo termine per finanziare le attività a breve rappresenta un errore da non fare.
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